Medicina di terreno

 

di Dott. Franco Giovannini
Il terreno è il substrato psico-anatomo-fisiologico, la matrice biochimica e biofisica sulla quale si instaurano le noxae patogene: in altre parole, può essere definito come l’insieme delle condizioni vitali che caratterizzano un determinato organismo in un determinato momento.
Un buon terreno non lascia spazio alla malattia in quanto non ne crea i presupposti.
“Il terreno è tutto, il microbo è nulla” (Pasteur).
Pertanto è soprattutto il terreno da tenere in considerazione e non solo gli eventuali aggressori, ma purtroppo tale visione non fa parte dell’orientamento della medicina ufficiale, caratterizzata da un metodo scientifico troppo analitico e deduttivo con schemi e protocolli rigidi secondo la logica tesi-antitesi.
Il terreno è il frutto dell’epigenetica, il risultato dell’azione dell’ambiente sulla costituzione.
Ricordiamo che per diatesi intendiamo quella predisposizione costituzionale congenita (diatesi costituzionale) o acquisita (diatesi epigenetica) a presentare determinati tipi di manifestazioni morbose.
Quindi il terreno è l’estrinsecazione tangibile e oggettiva della diatesi epigenetica (cioè dell’azione ambientale sui nostri geni) sia in senso biochimico che biofisico.
L’organismo umano non segue le regole della fisica classica, in quanto configura un sistema complesso adattivo e non un sistema lineare.
Sistema complesso è uguale a sistema dinamico e organizzato composto da moltissimi elementi, in cui le singole parti sono interessate da interazioni locali che provocano cambiamenti nella struttura complessiva.
L’insieme di tutti gli elementi del sistema complesso ha la caratteristica di comportarsi come una struttura unica, indivisibile ed irripetibile.
La reazione del sistema complesso, al contrario del sistema lineare, non è prevedibile e non può essere calcolato in modo esatto, ma solo in modo approssimativo, probabilistico e parziale, con un grado di precisione direttamente proporzionale all’esattezza e alla completezza dei calcoli necessari per la descrizione del sistema, nonché alla conoscenza di tutte le variabili in gioco.
L’organismo umano è un sistema complesso adattivo che modifica il proprio comportamento (fisiologico o patologico) in risposta ai cambiamenti e alle informazioni dell’ambiente in cui vive.
Quindi trattasi di un sistema aperto in continua interazione e interscambio di flussi di energia, materia e informazioni con l’ambiente circostante, seguendo una termodinamica del non-equilibrio e non la termodinamica classica.
Una proprietà fondamentale dei sistemi complessi adattivi è che questi creano ordine e in pratica la loro entropia si riduce spontaneamente, mentre aumenta con la malattia e l’invecchiamento fino a raggiungere il massimo durante e dopo la morte, quando si realizza l’equilibrio termodinamico del sistema, che non avrà più regole proprie e dinamicità, ma dipenderà in modo statico solo ed esclusivamente dall’ambiente circostante.
Pertanto i sistemi termodinamici lineari sono stabili, mentre quelli complessi sono instabili e la dissipazione di energia e materia è il presupposto fondamentale di ordine e organizzazione.
La vita è un sistema termodinamico complesso mentre la morte è un sistema termodinamico lineare.
ORDINE = COERENZA = ENTROPIA NEGATIVA
DISORDINE = DECOERENZA = ENTROPIA POSITIVA
L’acqua è il mezzo elastico di dialogo del nostro organismo e lo fa grazie ai domini di coerenza la cui taglia o misura è data dalla lunghezza d’onda dell’oscillazione responsabile. In tal modo ogni tessuto e ogni organo ha una taglia ben definita e propria che è la risultante della coerenza.
Quindi, se vogliamo, il dominio di coerenza è la capacità intrinseca di aggregazione e di cooperazione al fine di organizzare i campi elettromagnetici informati in strutture materiali sempre più complessi, e l’acqua è il mezzo per eccellenza per ottenere questo scopo.
Quando le molecole d’acqua diventano coerenti, l’oscillazione libera un elettrone per ogni molecola d’acqua, per cui, nel dominio di coerenza dell’acqua si crea un insieme di elettroni liberi a catena così da generare gerarchie di livelli di coerenza sempre più complessi.
In tal modo il sistema complesso formato da numerosi sottosistemi vibra all’unisono, ma se un sottosistema non funziona bene, tutto il complesso ne risente in quanto l’informazione non passa più da un livello ad un altro.
Quindi acqua e campi elettromagnetici come fattori fondamentali d’innesco e di mantenimento delle reazioni ossido-riduttive fondamentali nella biochimica della materia vivente, la quale risuona, ed in modo altamente sofisticato, senza interruzione ed in continua sincronizzazione evolutiva.
La base molecolare pertanto è l’acqua, che va definito come la base della vita in quanto garantisce un interscambio continuo ed infinito di informazioni, che possono essere in assonanza o dissonanza fra loro e che permettono alle molecole di incontrarsi e riconoscersi.
Si tratta di un sistema velocissimo, a lunga gittata, che non agisce per contatto, ma che manda inputs d’innesco a reazioni biochimiche, le quali, invece, sono più lente, a breve gittata e agiscono e si mantengono per contatto.
INPUT ELETTROMAGNETICO (fotonico) >>> REAZIONE BIOCHIMICA >>> INPUT ELETTROMAGNETICO >>> REAZIONE BIOCHIMICA e il ciclo si perpetua.
E in tutto ciò è il legame idrogeno dell’acqua a muovere le danze; ricordiamone l’importanza nella struttura del DNA, in cui i ponti idrogeno collegano fra loro le basi puriniche. Il legame idrogeno sembra essere connesso al mistero della vita in quanto capace di deformarsi, di variare in lunghezza a seconda dei legami idrofilo o idrofobo, realizzando e mantenendo gli equilibri vitali.
L’acqua infatti si forma quando molecole di H2O si legano fra loro con legami idrogeno, che sono ponte fra un atomo di H e un atomo di O vicino, e se questo non succede le molecole di H2O restano un gas e non un liquido.
Una rete strutturata di acqua è detta “coerente” in quanto in grado di mantenere una certa stabilità molecolare mentre è in movimento.
La coerenza sarà tanto maggiore quanto più elevato il numero di ponti idrogeno, che si traduce nella capacità di memorizzare e trasportare inputs bioelettrici.
ELEVATO NUMERO DI PONTI IDROGENO = ELEVATA COERENZA MOLECOLARE
Quindi, da un punto di vista quantistico, potremmo definire il terreno come la risultante globale della coerenza dell’acqua, che ci rappresenta, a livello molecolare, per il 99%.
Calza a pennello il paragone con il banco di pesci in mare, dove ogni pesce è libero di muoversi in modo indipendente, ma tutti si mantengono in gruppo formando un corpo unico (dominio di coerenza).
Ed è dal delicato equilibrio fra forze biochimiche e forze biofisiche che dipende il nostro stato di salute, l’omeostasi dinamica della nostra vita.
L’emodiagnostica microscopica riesce a valutare anche gli squilibri iniziali delle forze biochimiche e biofisiche intra ed intermolecolari, sempre comunque interdipendenti, quindi la perdita di coerenza molecolare, vale a dire il primum movens del disordine patologico; e come tale può considerarsi come un approccio nanodiagnostico olistico!